Trevi

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Trevi si presenta così ai nostri occhi…

Trevi tra gli ulivi [foto di Giampaolo Filippucci & Tiziana Ravagli]
Trevi tra gli ulivi [foto di Giampaolo Filippucci & Tiziana Ravagli]

Un insieme di case e palazzi abbarbicati alla collina che scende come estrema propaggine del monte Serano,  insinuandosi con i suoi contrafforti rocciosi nel verde argenteo della costa olivata.
Una città ricca di storia, arte e cultura, conosciuta e ammirata ovunque, una delle più apprezzate città dell’olio, forse la più fotografata delle città umbre.
Il nostro cammino inizia così, con questa immagine di Trevi. Un centro la cui origine si perde nella notte dei tempi: autori latini la descrissero come città degli Umbri, ma nel suo territorio stanziarono anche civiltà preistoriche a partire almeno dal paleolitico.
Durastante Natalucci, grande storico trevano, scrisse che l’antica Trevi si estendeva  principalmente nella pianura, laddove oggi sorge l’antica e bellissima chiesa di Santa Maria Pietrarossa e il piccolo nucleo abitato che la circonda.
Acquistò grande rilevanza in età imperiale, quando fu ripristinata l’antica via Flaminia e in pianura si sviluppò una vera  «civitas» con edifici monumentali di cui si trovano ancora interessanti resti. Sul colle, ove sorge la città attuale, seguitò a esistere l’antica arce fortificata contrassegnata da robuste mura del I secolo a.C., tutt’ora visibili tra i vicoli che risalgono dalla piazza verso la cima del colle. Una tradizione vuole che in questo punto, il più alto della città, sorgesse il tempio dedicato a Diana Trivia, fatto abbattere da san Feliciano.
Oggi vi è edificata la chiesa di sant’Emiliano martire, primo vescovo della comunità cristiana trevana che subì il martirio nel 303 (o 304) sotto Diocleziano e Massimiano. I trevani  lo elessero ben presto quale loro patrono e lo onorano ancora oggi il 28 gennaio. La festa del Santo è preceduta il 27, intorno alle ore 18:00, dalla processione dell’Illuminata, la più antica del genere della nostra regione.
Sulla facciata laterale dell’antica chiesa, notiamo la presenza di un portale chiuso sovrastato da una statuetta marmorea di sant’Emiliano, forse risalente al  XII secolo.
Il nome di Trevi deriva, probabilmente, dal termine umbro «trebeit» con il significato di agglomerato urbano.
Prima della distruzione del 1214 ad opera  di Diepoldo, duca di Spoleto, Trevi ebbe giurisdizione su gran parte della valle fino ai Monti Martani. Fu sede di diocesi fino all’inizio del XX secolo, gastaldato longobardo e infine libero comune.
Subì il dominio di vari capitani, fino al 1438 fu soggetta ai Trinci di Foligno e infine tornò sotto il dominio papale, seguendo le sorti dello Stato pontificio sino all’unificazione del Regno d’Italia.
Tra il basso Medioevo e il Rinascimento conobbe il suo periodo di maggiore splendore: fu vivacissimo centro commerciale,  e città ricca di una attività culturale degna di agglomerati urbani ben più grandi e popolosi.
By paginecomunicanti@gmail.com donata a DanzaTrevi.it

Per conoscere ancora di più sulla storia di Trevi...

www.protrevi.com a cura di Franco Spellani, da cui abbiamo tratte anche queste notizie.

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