Per favore non piangere, sono partita in viaggio per vedere il mondo, ti riscriverò raccontandoti le mie avventure…
Così comincia la prima lettera che Kafka scrisse alla piccola Elsi da parte di Brigida, la bambola perduta, ed è così che Dora inizia il racconto di quell’insolito incontro tra il grande scrittore e la bimba che aveva smarrito la bambola tanto amata: una storia talmente bella da non sembrare vera.
Elsi ne fu consolata.
Così Kafka continuò a scrivere lettere alla bimba da parte di Brigida raccontando i meravigliosi viaggi alla scoperta dei cinque continenti, dall’Europa all’America, dall’Asia all’Africa sino alla remotissima Oceania; le raccontò dei tanti incontri vissuti e delle splendide avventure che giorno dopo giorno scandivano la sua nuova esistenza di bambola viaggiatrice in giro per il mondo.
Un viaggio che la stava facendo crescere e che la conduceva alla ricerca di sé e del suo io interiore.
Quando i loro incontri stavano per giungere alla fine, Kafka decise di donare alla bambina una nuova bambola: certamente bella, ma inevitabilmente diversa da quella perduta.
Un bigliettino che accompagnava il dono, le spiegò il motivo: I miei viaggi mi hanno cambiata.
Alcuni anni dopo, Elsi, ormai cresciuta, trovò un foglietto nascosto all’interno della bambola ricevuta dallo scrittore.
Riassumendolo diceva: Ogni cosa che ami è molto probabile che la perderai, però alla fine l’amore la muterà in una forma diversa…
Grazie per avermi donato la vita e la libertà di viverla!
