Ore 2:09 di domenica 15 giugno. Elsi ha ricevuto in dono una nuova bambola da amare e rendere libera e a me riecheggiano in testa le parole dello scrittore Jordi Sierra i Fabra, che da qualche anno mi spingevano verso questo racconto ma che non mi sentivo pronta a fare mie: “Tutto ciò che ami, probabilmente, andrà perduto, ma, alla fine, l’amore tornerà in un altro modo”.
Parole faticose da pensare e ancor più difficili da rendere “vive” nella danza, ma ad un certo punto sono state loro stesse a chiamarmi e così ho capito di essere pronta.
Come ogni anno all’inizio, in fase di scrittura e di organizzazione, ero piena di dubbi e soprattutto mi chiedevo se sarei stata capace di trasmettere tutto quello che mi girava per la testa. Lì mi è venuta l’idea di far salire sul palco Dora (la fidanzata di Kafka della quale si parla), in veste di narratrice e subito ho immaginato Ilaria, la mia meravigliosa figlioccia, che tra i tanti doni che ha, spicca sicuramente per il talento di attrice. Quando lei ha accettato, il filo aggrovigliato dei pensieri ha cominciato a sciogliersi e lo spettacolo pian piano ha preso forma: musiche, costumi, foto e coreografie sono magicamente diventate realtà.
Assegnare i ruoli ai vari corsi è stato facile perché ormai Federica, Reby e Valentina riescono a preparare dei balletti che mi lasciano senza parole; Sergio, giovanissimo insegnante di street dance, mi stupisce ogni volta per l’entusiasmo, la professionalità e la bravura e anche in questo caso è stato fantastico.
I mesi sono volati e quando i primi di maggio ci siamo trovati a scuola per una “filata”, il senso di quelle parole sulla perdita e sull’amore che torna sotto altre forme, si è svelato…proprio nel momento in cui ne avevo davvero più bisogno. Quando termino ogni post scrivendo“con Danzatrevi nel cuore” è tutto racchiuso lì: la nostra scuola di danza è amore che si rinnova, è vita in punta di piedi che accarezza.
Mi sento grata e fortunata perché nei momenti più bui ma anche nell’allegria, dal cilindro di Danzatrevi esce la magia dell’amore, SEMPRE; gli anni passano, le cose cambiano, ma l’amore prende nuove forme e torna. Le mie bimbe in particolare (Claudia, Maty, Fede, Melissa, Benedetta, Lucia, Martina – da lontano-, Alessia e Giulia) ne sono un esempio: sono ormai grandi, alcune forse lasceranno il nido per volare, ma ogni giorno mi fanno capire quanto Danzatrevi renda unico ogni cuore che incontra o forse quanto Danzatrevi sia unica perchè fa crescere e permette di “entrare” solo a cuori speciali.
Saggio sentito e bello, maestri unici, attrice vera, ballerini che danno tutto…Ecco gli ingredienti per uno spettacolo che va oltre la rappresentazione.
Grazie mamme e papà che con fatica e tanta tanta pazienza ci seguite ed assecondate, grazie “Family”, senza di voi niente ha sapore, grazie Reby, perché in te rivedo tutta la passione con la quale mi sono messa in gioco quando ho cominciato questa avventura. Grazie Samantha perché sei uno dei doni che Danzatrevi ci ha regalato, grazie Elisa, Valeria e Alessia per aver gestito il retro palco; grazie a Michele, Mauro e Paolo per avermi fatto sentire tranquilla nella gestione tecnica. Grazie Fede e Vale: ormai fatico a capire dove finiscono i miei pensieri e dove cominciano i vostri…Grazie Ilaria perché sei uno dei doni più belli.
Grazie all’amministrazione comunale per il supporto e la stima e grazie alla Maestra Nadia Fava, che ieri ha voluto essere presente per vedere danzare le ragazze che aveva esaminato la mattina.
Leggevo in un articolo che ogni cultura ha una propria sfumatura nel dire “grazie” e, visto il viaggio compiuto da Brigida nel mondo, vorrei concludere facendo mio il ringraziamento nelle varie lingue: con il pensiero…THANK YOU, con il rispetto OBRIGADA, con la modestia NA LI NA e con l’OJIJI (inchino) giapponese…
Grata per questo piccolo grande sogno che si ripete ogni anno, auguro a tutti un’estate a colori…con Danzatrevi nel ❤.
Arrivederci al saggio che verrà.
Erica
